PALAZZO REALE
Il Palazzo Reale di Torino è la prima e più importante tra le residenze sabaude in Piemonte, teatro della politica del regno sabaudo per almeno tre secoli.
È collocato nel cuore della città, nella Piazzetta Reale adiacente alla centralissima Piazza Castello, da cui si dipartono le principali arterie del centro storico: via Po, via Roma, via Garibaldi e via Pietro Micca.
Rappresenta il cuore della corte sabauda, simbolo del potere della dinastia e, congiuntamente alle altre dimore reali della cintura torinese, come la reggia di Venaria Reale, la Palazzina di caccia di Stupinigi o il castello del Valentino, è parte integrante dei beni dichiarati dall'UNESCO quali Patrimonio dell'Umanità.
L’edificio, collegato alle altre strutture che formano la reggia, si affaccia sulla prestigiosa piazza Castello ideata dal Vittozzi. Dietro al palazzo, invece, si estendono i Giardini Regi, fiero emblema della storia della città.
I lavori di ricostruzione, conclusi intorno al 1640, diedero inizio al periodo d’oro del Palazzo Reale di Torino, sfarzoso e lussuoso sia all’esterno che nelle eleganti decorazioni interne. Dopo la parentesi dell’austero regno di Vittorio Amedeo II di Savoia, durante il quale ogni lusso fu bandito, nel 1722, in occasione del matrimonio dell’erede al trono Carlo Emanuele, il palazzo tornò al suo splendore. Dopo l’Unità d’Italia, la famiglia reale si trasferì a Firenze e il Palazzo Reale di Torino rimase solo una delle loro molte dimore. Con la fine della Monarchia nel 1946, invece, l’edificio venne quasi totalmente abbandonato, molte delle sale furono sigillate, e solo nel 2007 il palazzo venne riaperto al pubblico.
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